La nostra storia

Tra tutti i momenti che mi sono stati raccontati -alcuni li ricordo benissimo-Nonno Felice nacque a Molfetta nel 1905. Cominciato a lavorare in campagna da ragazzino, aveva ereditato dei terreni di circa 3 ettari a Villafranca. Nel suo frantoio in citta’ vendeva frutta, mandorle, carbonella, olio d’oliva e vino. Mi raccontava di come avviavano la mula di notte con il carretto per arrivare a destinazione la mattina presto. Appena arrivati a destinazione, Il fuoco per scaldarsi nel pagliaio, pane e olio, olive, pomodori-fichi secchi, mandorle, carrube. Colazione insieme e poi al lavoro.

Ricordo le mattine d’estate in Puglia scandite tra chi consegnava in bicicletta latte fresco.

L’uomo anziano con le mani segnate dalla fatica che vendeva gelsi rossi in coni di carta- per poche lire.

Noi vivevamo a Torino, i miei genitori decisero di spostarsi al nord da giovani per questioni lavorative.

A Luglio, per le vacanze estive, partivamo in treno con mia madre e c’era sempre Zio Michele ad aspettarci in stazione. Negli anni 70 i treni non fermavano a Molfetta e ricordo quei tragitti in macchina verso casa dei nonni con entusiasmo e il cuore pieno di gioia.

Zio Michele d’estate indossava una canottiera bianca spesso con qualche buco. Professore all’ Universita’ di Statistica a Bari, aveva litigato con Nonno Felice perche’ da ragazzo scelse gli studi al lavoro in campagna. Non si sono mai piu’ parlati, e il resto della famiglia aveva in una qualche maniera accettato questa situazione.

Negli anni 80 ci siamo trasferiti a Molfetta-mio padre poteva spostarsi da nord a sud per lavoro e mia madre ottenne il ruolo di insegnamento in una scuola di Molfetta.

Il sole, l’azzurro dei cieli estivi in Puglia ti scalda il cuore.

Poi il mio primo cane, gli ulivi, il mare. Una svolta.

A 18 anni sono ripartito, Germania, Olanda, Europa, Stati Uniti, Sudamerica. La veterinaria e la microbiologia mi hanno accompagnato per piu’ di 15 anni.

Ho cominciato a pensare che forse un giorno avere un pezzetto di terra mio mi avrebbe consentito di coltivare verdura, di allevare animali come galline e conigli, di poterci sopravvivere in caso di bisogno.

L’amore per la terra ti rapisce, l’aria fresca tra gli ulivi la mattina presto ti fa sentire vivo.

Il tempo e’ la cosa piu’ preziosa che abbiamo, abbiamo una piccola azienda, tanto da fare, ma tra mille difficolta' si respira liberta’- nonno Felice sarebbe fiero di me.

Una splendida avventura..